La scienza di Strampelli e il Fascicmo-
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Il monopolio dei grani Strampelli nella cerealicoltura
italiana tra le due guerre
L'escalation dei frumenti Strampelli è fu davvero straordinaria,
e non ebbe esempi confrontabili nel mondo.
E' sufficiente ricordare che all'inizio della battaglia del grano
i frumenti Strampelli erano coltivati su meno del 3% della superficie
nazionale, dato che già nel 1932 salì ad oltre il
30%, e nel 19439-40 superò il 50 %.
In poco più di un decennio Strampelli rivoluzionò
completamente la granicoltura nazionale, e il dato diventa ancor
più macroscopico se si tiene conto che nel contraltare del
circa il 42 % di superficie coltivata in altro modo, sono contenute
sia le vecchie varietà frumentarie, che ancora nel 1930 erano
utilizzate su circa il 63% della superficie nazionale, sia le varietà
create a Bologna da colui che tra le due guerre fu l'antagonista
di Strampelli, e cioè Francesco Todaro che seguiva il metodo
della selezione genealogica, sia altri frumenti prodotti dalle decine
di istituti di ricerca e sperimentazione che operavano sul territorio
nazionale, ed in ultimo, anche molte varietà create sulla
base della scuola di pensiero di Strampelli.
Come scrisse più tardi Ugo De Cillis, l'esperienza di Strampelli
fu unica sia per i risultati raggiunti, sia per i tempi con cui
furono raggiunti, in aperta contraddizione con il normale trend
dell'introduzione dei risultati ottenuti attraverso la ricerca genetica
che presuppongono tempi di adeguamento e adattamento decisamente
più dilatati.
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