L'esperienza in Argentina
Tra affarismo coloniale e ricerca scientifica
Il centro sperimentale Strampelli ad Olivos
Se In Italia Strampelli si era sempre preoccupato di controllare
l' intero ciclo del suo lavoro, dall' ibridazione alla diffusione
dei suoi frumenti, la stessa cosa intendeva fare in Argentina dove
era ormai certa la diffusione delle sue creazioni.
Qui però il discorso era diverso, e non c'era solo il problema
della distribuzione, ma soprattutto quello della moltiplicazione,
e ancor prima, quello della coltura sperimentale da svolgersi per
verificare l'adattabilità dei grani in un habitat tanto diverso
da quello italiano.
Cè un personaggio a cui abbiamo già fatto cenno,
che si inserisce allinterno dellesperienza di Strampelli
in Argentina, e questi non è Carlo Meschini, che si era proposto
a Strampelli in questo senso fin dal 1919, ne altri del mondo agrario
legato alla SAI, ma limprenditore italo-argentino Pacifico
Toscano che di fatto divenne l'agente di Nazareno Strampelli in
Argentina, e in altri paesi dellAmerica Latina, fondando una
società di commercializzazione dei grani Strampelli, e creando
ad Olivos, un apposito centro sperimentale intestato e diretto dallo
stesso Nazareno Strampelli, ma all' interno di un percorso non sempre
chiaro, sempre giocato sul filo della commistione, più o
meno trasparente, con l'apparato governativo argentino.
La principale fonte di questo capitolo della vicenda, è la
copiosa corrispondenza tra Pacifico Toscano a Strampelli tra il
1923 e il 1924.
Una vicenda che, come vedremo, coinvolse anche Marcello Conti, che
insegnava agraria all'università di Buenos Aires, ed altri
personaggi del mondo italo-argentino.
Già nella prima lettera del 4 ottobre 1923, Toscano fa riferimento
agli imballaggi dei grani Strampelli da inviare in Argentina, segno
evidente di un rapporto che era già nato a Buenos Aires,
e che iniziava ora a concretizzarsi.
Fin dallinizio appare evidente il carattere di Pacifico Toscano,
imprenditore tenace sul percorso di un nuovo affare, e la difficoltà
di Strampelli a frequentare quel terreno cosi lontano dai suoi laboratori
di Campomoro.
Nella lettera Toscano riferisce a Strampelli che quella stessa mattina
aveva incontrato il ministro Le Breton il quale per altro gli aveva
posto un problema relativo ad un errore nel compenso che era stato
inviato a Strampelli, e che questi avrebbe dovuto restituire. (37)
In realtà Strampelli non percepì compensi per la sua
missione in Argentina, ma solo un rimborso che avrebbe dovuto coprire
tutte le spese sostenute.
Strampelli si trovò nel bel mezzo di una questione tutta
sud-americana.
Lambasciata argentina gli accreditò una somma maggiorata,
che egli intendeva subito restituire, ma lambasciatore sosteneva
di non aver commesso errori, e non rinviava al ministero argentino,
che a sua volta aveva rilevato il disguido e richiesto il rimborso,
il surplus pagato.
Le Breton nell'incontro con Pacifico Toscano e Marcello Conti trovò
il modo di sottolineare questo aspetto come se il debitore verso
il ministero argentino fosse lo stesso Strampelli. ( 38 )
Limprenditore italo-argentino pensò di realizzare un
centro di diffusione dei frumenti Strampelli ad Olivos dove, nei
pressi della sua villa, acquisì un fondo agricolo di 2800
varas e manifestò la sua ipotesi allo scienziato reatino,
tentando anche di solleticarlo nella sua vanità:
Nel centro (del terreno) farò fare una porta arcata in muratura
con la iscrizione: Pacifico Toscano y cia Societàitalo-argentina.
Campo Esperimental de acliatatiòn de las semillas inedita
Strammpelli 39
Poi aggiungeva:
Mettendo la parola inedita... lascerò molto da pensare a
ciò che sarà, e quindi solleticando la curiosità
....otterrò di mantenere vivo e fresco il pensiero degli
agricoltori ed agronomi argentini su di noi, ed intanto si faranno
gli studi che a noi converranno, dando tutta la nostra attività
alle vedute commerciali col fine di raggiungere lo scopo prefissoci
con una vittoria completa e col trionfo del suo nome che strampellerò
con tutta la passione del mio carattere.
L'obiettivo dell'imprenditore italo-argentino era in tutta evidenza
quello di acquisire il monopolio dei frumenti Strampelli non solo
per l' Argentina, ma per tutta l'America Latina, e l' occasione
per esplicitare ciò gli si presentò quando Strampelli
gli comunicò che tali Negretti e Zamba smerciavano i suoi
frumenti a Santiago presentandosi come rappresentanti dei suoi grani
in Cile.
Nazareno Strampelli temeva fortemente che quanto era accaduto in
più di una occasione per il Rieti originario,soggetto a numerose
frodi, potesse con estrema facilità accadere ai suoi grani
all'estero.
Non era facile trovare una soluzione, ma questa gli viene suggerita
dal Toscano che gli propose di depositare il marchio Strampelli
a nome della Toscano & C., in modo da poter tenere sotto controllo
il mercato dei frumenti in America, e a tal proposito gli inviò
una procura da sottoscrivere. (40)
Il documento in questione era un vero e proprio cappio al collo
per Strampelli che avrebbe concesso il marchio del suo nome ad un
privato che ne avrebbe potuto disporre senza limiti. (41 )
Qualche dubbio deve esser venuto a Strampelli che iniziò
a prendere tempo nel rispedire la procura controfirmata, tanto da
far scrivere a Toscano: (42 )
Non posso dar fuoco alle bombe se non sono in un campo di pura legalità,
e perché non sono uomo da farmi far la barba da nessuno,
[...] stia certo che io saprò approfittare della ingordigia
di molti che preparano cosi una nuova attiva reclame a nostro favore.
E ancora il mese successivo:
Io ho propalato ai quattro venti che Lei è uomo di scienza
, non può e non vuole occuparsi in modo assoluto di affari
ma che solamente geloso della sua dignità di scienziato e
del suo rispettato nome non deve permettere assolutamente che ingordi
speculatori sfruttino la sua opera e il suo nome da usuraie li è
conseguenza chella si decise a nominarmi suo procuratore dandomi
pure il diritto di commerciare onestamente [
] Le ho già
scritto che per strampellare sono fatto apposta, e a suo tempo strampellerò
con tanta dignità degna del nome per cui strampello che Le
assicuro dovranno venire da me col cappello in mano e supplicanti
per avere quello che vogliono 43
L'imprenditore italo-argentino non sapeva da quale lato prendere
Strampelli che in qualche modo si fidava di lui, ma evidentemente
non fino in fondo, e questo Toscano lo aveva percepito, tanto che
colse, per altro a ragione, nel ritardo dell' invio della procura
lintuizione di Strampelli nella poca chiarezza dell' operazione.
A questo punto gli propose senza mezzi termini di essere pienamente
socio dell' affare, rassicurandolo anche di salvaguardare il suo
nome di scienziato che non sarebbe affatto figurato, aggiungendo:
...mentre lo è di fatto e di diritto [
] Io farò
figurare solo il mio nome sul quale nessuno può indagare
( 44 )
In ogni caso egli aveva iniziato già a lavorare ad un primo
campo sperimentale di 16,60x50 metri, e ad una serra di 35x5 metri,
e pensava già alla denominazione da dare all'impresa: Pacifico
Toscano Esperimental de aclimataction semilla ineditas Prof. Strampelli.
Egli aveva anche avviato l'organizzazione di una mostra dei prodotti
realizzati a Rieti, e Strampelli aveva accettato di buon grado,
ipotizzando anche di donare poi i materiali al museo della Società
rurale argentina, cosa che stuzzicò ulteriormente lo spirito
imprenditoriale di Toscano il quale tradusse anche questo gesto
in prospettiva affaristica, ritenendolo ottimo per dar maggiore
visibilità all'operazione, e spiegava poi a Strampelli lo
spirito argentino:
...qui molto se non tutto dipende dalla parada, che deve sollecitare
le ambizioni di questa gente nuova e piena di orgoglio per la...grande
Nacion. 45
Lo stesso direttore del museo, dott. Girola, poteva essere un buon
tramite verso una fetta del mondo agricolo argentino, e Toscano
rimproverò a Strampelli, che intratteneva con lui rapporti
epistolari, di non avergli comunicato la nascita dell'impresa ad
Olivos:
Come Lei non ha parlato di me al Girola sarebbe ottima cosa chElla
dichiarasse a lui ed a tutti la mia qualità di procuratore
generale.....Non è più il caso di far misteri a chicchessia
ed è necessario che Lei sappia e faccia sapere a tutti che
per ogni trattativa sui suoi grani debbono dirigersi a me perché
nessuno può e potrà esportare qui grani-semilla Strampelli
anche se ne ricevesse lautorizzazione di compera dal Governo,
inquantochè con le mie patenti in corso per lArgentina,Uruguay,
Cile e Brasile non permetterò nessuna introduzione sotto
il nome Strampelli che mi appartiene per il nostro comune affare.
46
Strampelli appare sempre più titubante nei confronti di Toscano,
e questi sempre più preoccupato di non riuscire nellimpresa
di ottenere il monopolio della gestione dei frumenti Strampelli
e tornò a declamare le sue qualità imprenditoriali
sostenendo come Ella caro professore non mi conosce ancora,
perché ignora come alla mia volontà di ferro nessuna
resistenza è possibile, e a ribadire ciò che
pensava di aver ottenuto come diritto, facendo leva sulla parola
a lui data da Strampelli:
...qui non si possono importare frumenti Strampelli se non con il
mio intermezzo per le patenti che proteggono questa introduzione
esclusiva al mio nome potendo io con tutti i diritti sequestrare
tutti i frumenti introdotti con questo nome tanto in Argentina che
in Uruguay, Cile e Brasile.
Ben chiarito questo punto che si può anche informare il nostro
governo per il monopolio di cui mi sono reso assuntore, non cè
da far altro che rispondere a tutte le richieste possibili che essendo
io lunico importatore nei paesi summenzionati tutte le trattative
di compera debbono essere da me vagliate ed accettate sempre uniformandosi
gli acquirenti alle condizioni che stabilirò.
Arrivando anche a mettere alle strette Strampelli:
Spero chElla Egregio professore avrà ben compreso limportanza
capitale che ha il mio programma di esclusività assoluta,
per il che mi protegge la legge sulla quale nessuno può obiettare
senza pericolo di pagare assai caro il rischio di infrazione
E' perfino preoccupato degli ingegneri che il governo argentino
inviava periodicamente a Rieti presso l'Istituto sperimentale di
cerealicoltura, suggerendo a Strampelli: Non si scaldi tanto
il fegato a comunicare troppa scienza agli Ingegneri Agronomi che
il Governo Argentino manda da Lei a Rieti. Intanto il risultato
è il medesimo.
Se Toscano pensava a fare affari, Strampelli era invece preoccupato
di creare in Argentina un centro che avesse delle buone credibilità
scientifiche, e tra lui e Toscano voleva che operassero alcuni degli
addetti ai lavori che avevano seguito la sua missione governativa.
In modo particolare le persone che egli sembrava ritenere maggiormente
affidabili erano Marcello Conti, professore di agraria all'università
di Buenos Aires, e Roberto Godoy, considerato una delle principali
voci della granicoltura argentina con importanti incarichi governativi,
e che conosceva bene il lavoro di Strampelli essendo stato a lungo
Rieti per incarico del Ministero dell'agricoltura argentino..
Conti sarà sempre coinvolto in questa vicenda, non molto
ben tollerato dal Toscano, ma in ogni caso presente, mentre Godoy
ne rimase fuori, e la motivazione la comunicò lo stesso Toscano
a Strampelli:
..L'ing. Godoy mi visitò in villa tre settimane or sono promettendomi
di tornare a conversare con me
.ma ho saputo da Conti ch'egli
ha un solo e unico interesse di fuggire a Parigi insieme alla sua
amante ch'essendo maritata e separata qui non può rimanere
in questa terra dove è sfuggita dalle sue antiche relazioni
a parenti. Per cui Godoy che è fortemente avvinghiato a questa
signora che accompagnò anche ad Olivos, non vede e non sogna
che
Parigi per cui farà ed agirà con energia
onde ottenere il canonicato che desidera per mangiare in pace e
in buona compagnia le prebende della cara madre patria. Sia quindi
pace all'anima sua , nessuno a questo mondo essendo indispensabile.
47
Chi faceva la parte del leone nella vicenda era pacifico Toscano,
e Strampelli deve aver compreso di essersi cacciato in un guaio
dal quale era per altro ormai difficile venir fuori.
Egli pretendeva che l'imprenditore italo-argentino fosse il gestore
di una operazione solo parzialmente economica, probabilmente con
le motivazioni che abbiamo esposto in precedenza, e questi invece
era totalmente convinto di aver messo in piedi una impresa che in
poco tempo avrebbe fruttato cospicui guadagni, e riteneva ogni altro
aspetto assolutamente secondario rispetto a questo scopo.
Strampelli provò ad arginare per quanto possibile la situazione
pasticciata che si era venuta a creare, e scrisse una lunga lettera
a Pacifico Toscano nella quale tra l'altro gli dice:
Ricevuta la sua del 23 aprile mi sono recato dal sig. Brebbia addetto
commerciale della Legazione Argentina a Roma, che è colui
che compilò e scrisse la carta poder, come ebbi a dirle in
altra mia. Il Brebbia, si è rifiutato di fare la correzione
desiderata. Egli ritiene non serio e non decoroso cedere il mio
nome in proprietà ad altra persona, qualunque essa sia. Aggiunge
che Ella avendo la mia procura generale può servirsene ugualmente
in tutti i modi. Io quindi non posso fare altro che ritornarle la
carta poder senza correzione. Se questo fatto può portare
altra spesa oltre quelle già da Lei sostenute addebiti a
me le spese maggiori se lo crederà giusto. Ma le dichiaro
che pur avendo il lei la massima stima e cieca fiducia come ho dimostrato
con la rilasciatale ampia procura trovo giusto quanto osserva il
Brebbia e per il mio decoro non farò mai rinuncia del mio
cognome, che voglio resti sempre mia proprietà. Riguardo
al nome da dare alla casa di importazione Semillas Strampelli faccia
come vuole a me non importa nulla della dicitura qualunque essa
sia. Sono pervenute altre richieste di grani da seme per paesi sudamericani,
ma io valendomi della mia posizione presso questo Ministero di Agricoltura
ho posto il veto per lesportazione. Questa facoltà
che io ho ci potrà giovare in modo grandissimo nei nostri
futuri affari. Per ora essa è servita ad impedire che altri
inizino il commercio dei grani da seme Strampelli 48
La risposta di Toscano non si fece attendere e fu lapidaria:
Ella, egregio amico, è un grandissimo scienziato, ma mi permetta
di dirle, e La prego di non aver a male la mia franchezza, che considero
un dovere usare con un amico che stimo come Lei, di affari non ne
comprende un acca ed è meglio che ella ne lasci il compito
a chi ha passato tutta la sua lunga vita con essi. 49
Toscano sembrava percepire che l' affare Strampelli gli stesse sfumando,
e tentò di giocare lultima carta della credibilità
che egli poteva vantare nellapparato governativo argentino
.
Quindi si rivolse a Strampelli riferendogli di aver incontrato il
ministro Le Breton il quale gli aveva chiesto informazioni circa
l'importazione dei frumenti da Rieti, quasi a sottolineare che l'
operazione che egli proponeva a Strampelli godeva di una sorta di
benedizione governativa.
E si spinse oltre, dicendogli che tale disponibilità avrebbe
fatto bene ad annunciarla direttamente a Mussolini in quanto ciò
sarebbe stato fatto ufficialmente da li a poco dal Ministro dell'agricoltura
argentino in visita in Italia.
C' era poi il campo sperimentale di Olivos che andava molto bene,
ed era stato visitato dal deputato Arana, cugino del presidente
della Repubblica Alvear, il quale per altro lo avrebbe visitato
al più presto.
Toscano si prodigava a manifestare a Strampelli le sue intenzioni
patriottiche, dietro le quali erano però fin troppo evidenti
i suoi affari.()
Gli ho comunicato (al ministro) come ora comunico a Lei il mio divisamento
di favorire il nostro paese nel senso veramente patriottico, proponendomi
di spedire in Italia grano di ottima qualità a prezzo inferiore
della quotazione del mercato perdendo cosi noi del denaro, in competenza
con tutti cosa che noi possiamo fare non solo per atto patriottico,
ma nel nostro stesso interesse deducendo questa perdita dal beneficio
che ritrarremo dalla vendita delle semenze introdotte introducendo
maggior quantità di semenze.
Sto anche studiando il mezzo di facilitare la vendite delle nostre
semenze favorendo gli agricoltori evitando loro esborso in denaro,
ricevendo in pagamento delle nostre semenze, in natura e cioè
col grano immagazzinato nel momento che noi faremo le vendite. 50
Nel frattempo Toscano aveva realizzato nuove serre, e nel campo
sperimentale di Olivos lavoravano 20 operai senza mai trascurare
un apparato scenografico che ora prevedeva una nuova iscrizione:
Ensayos de rendimientos de las semillas ineditas Strampelli",
tre statue di finto marmo raffiguranti il Sembrador, il Segador
e il Fauno, e per finire sul muraglione del campo aveva in mente
di far dipingere un murales dal pittore italo-argentino Cuppini,
e aggiungeva con soddisfazione:
Le dico solo che il cartello è lungo 9 metri x2. Sembra un
monumento nazionale che vedranno anche i ciechi......dal continente.
51
Ancora una volta magnificò a Strampelli il suo lavoro in
Argentina, tutto indirizzato ad esaltare lopera dello scienziato
italiano.
Toscano a questo punto doveva aver abbandonato l'idea di acquisire
il monopolio del marchio Strampelli per tutta l'America Latina,
e, suo malgrado, sembrava aver accettato di essere semplicemente
l'agente dei frumenti reatini registrando il marchio Trigos Strampelli,
ma a nome dello stesso Strampelli.
Dallo scienziato reatino aveva ricevuto l' assicurazione che non
ci sarebbero stati altri intermediari, tanto che in una lettera
lo prega di perdonare la sua ignoranza in materia di affari",
e poi, utilizzando un po' il linguaggio di Toscano aggiungeva: "
Ella sarà il solo gallo del gallinaio". ( 52)
In effetti Toscano era un imprenditore irrefrenabile, e anche quando
non era andato in porto il suo progetto monopolistico, proseguì
la sua incessante attività che Strampelli in qualche modo
ammirava e non mancò più volte di manifestarglielo
come quando quando prese l' iniziativa di presentare una dettagliata
relazione al Ministro di agricoltura italiano nella quale, oltre
a parlare dellesperienza argentina di Strampelli, spiegava
la dimensione di quella sua impresa economica.
La relazione di Toscano è importante, e vale la pensa seguirla
in alcuni passaggi che fanno chiarezza rispetto ad almeno alcuni
aspetti della vicenda argentina di Strampelli.
In primo luogo Toscano riferisce del lavoro di Strampelli svolto
in per incarico del governo argentino:
Il prof. Strampelli ha compiuta la sua missione con la fedeltà
ed intelligenza che si addice ad uomini del suo stampo, ricevendo
lencomio generale per la opera sua e per la dotta relazione
rilasciata prima del suo viaggio di ritorno in patria, relazione
che per cura del ministero di agricoltura argentino fu poi data
alla pubblicità. 53
Poi si sofferma a descrivere i grandi vantaggi che lArgentina
avrebbe ricevuto coltivando i suoi frumenti, ma anche i tentativi
poco chiari di costruire affari su tale operazione, e aggiungeva:
Il Prof. Strampelli che come gli uomini di scienza è negativo
negli affari, rifiutò terminatamente ogni lusinghiera renumerativa
proposta, e come io con lui vedemmo il pericolo che si potessero
importare qui dei frumenti qualsiasi, camuffandoli col nome di frumenti
Strampelli, indussi il Prof. A cui io sono legato da sincera amicizia,
di registrare la marca delle sue creazioni in Argentina, Cile, Brasile
e Uruguay, perché pure da questi altri Paesi sud-americani
piovevano laute proposte da speculatori.
Poi arrivava a porsi come il vero e unico interlocutore scelto da
Strampelli, e che operava per tutelarne il nome da "ingordi
affaristi", senza dimenticare di collocarsi dentro un agire
sinceramente patriottico:
Onorato dal Prof. Strampelli della sua più ampia procura
generale io mi sono dovuto preoccupare di evitare che non solo ingordi
affaristi potessero sfruttare il nome del nostro illustre scienziato,
denigrandolo con importazioni mistificate che darebbero loro usurai
benefici, ma ho tenuto fermamente il principio che si dovesse tener
ben alto con il decoro italiano, il prestigio scientifico del sapiente
nostro connazionale che onora il nostro Pese, anche perhè
fosse luminosamente provato dai risultati che la fiducia di cui
fu onorato il Prof. Strampelli dallonorevole Ministro Sua
Eccellenza Le Breton, era completamente giustificata, ed in conseguenza
la scelta fatta del ministro argentino assolutamente accertata per
il benessere che si prometteva di apportare in beneficio del suo
paese.
E quindi passava a descrivere il modo in cui aveva operato e intendeva
operare in futuro:
Istruito e stimolato dal prof. Strampelli, ho creato in Olivos,
in un terreno di oltre circa tre mila metri quadrati, attiguo alla
mia villa, un campo sperimentale con il quale potrò documentare
agli agricoltori di questo Paese le mie esperienze comparative con
i frumenti, già degenerati, che si usano qui, sia nella loro
acclimatazione, come per il superiore rendimento ed infine per le
loro resistenza alle varie avversità che affliggono i frumenti
in generale. Con la seminazione in differenti date. Potrò
con elementi positivi controllabili qui alla vista di tutti, consigliare
gli agricoltori sui frumenti precoci o tardivi. e dimostrare loro
le differenze sensibili di maggior produzione, come le migliorate
qualità del raccolto.
Tutto ciò lo renderò di dominio pubblico invitando
a tempo debito tutti gli agricoltori a visitare il mio campo sperimentale,
interessando in modo particolare i signori ingegneri agronomi della
Repubblica, onde essi possano propalare, nell'interesse del loro
paese, con perfetta convinzione e coscienza propria i risultati
indubbi che si otterrebbero seminando le originali varietà
dei frumenti Strampelli.
Un lavoro di pubblicizzazione che era già cominciato, e Toscano
ricordò "la grande onorificenza" concessa alla
mostra del grano a Buenos Aires, cosi come il fatto che la compagnia
ferroviaria dellOeste, che investiva in propaganda agraria
onde colonizzare altre aree deserte dell'Argentina, aveva organizzato
proprio in quell'anno un giro di propaganda agraria con lezioni
tenute dal prof. Alredo Bonino per spiegare agli agricoltori i vantaggi
dei frumenti Strampelli.
Si trattò di un lungo giro nell'interno dell'Argentina iniziato
il 30 giugno, e che il 10 luglio, quando Toscano redasse la sua
relazione, doveva ancora concludersi.
Poi Toscano esplicitò le sue intenzioni:
Per il prossimo anno 1924 importerò le originali semenze
Strampelli, ed a proteggere glinteressi dei questo Paese,
onde legittimare la genuina provenienza, ogni sacco in più
della marca registrata, dovrà portare la indicazione dellanno
della semenza, ed il controllo con firma autografa del Prof. Strampelli.
Non permetterò in conseguenza a chicchessia introduzione
alcuna di semenze col nome Strampelli, valendomi dei diritti che
la legge argentina concede per tutti i prodotti della marca registrata.
Considerando come massima di onorare la propria nazionalità
beneficiando con il lavoro il Pese che ci ospita, il mio principio
è di favorire in tutto il possibile lagricoltura argentina,
facendo nel contempo opera eminentemente italiana in questa terra
dove milioni ditaliani trovano pane e lavoro, costituendomi
in ente commerciale per la introduzione di queste originali varietà
di semenze. Ma intendo ente commerciale onesto, che tenga ben alto
il nome italiano, salvaguardando con scrupolo la dignità
e gli sforzi scientifici del prof. Strampelli.
Arrivò poi all'aspetto che potrebbe aver funzionato come
uno degli elementi base dell'operazione di Strampelli in Argentina,
e cioè quello di un rapporto privilegiato nell'importazione
di grano in Italia che avrebbe potuto funzionare come scappatoia
qualora i frumenti Strampelli non avessero ottenuto i successi aspettati
una volta coltivati su larga scala, contribuendo in ogni caso a
ridurre il peso economico dell'importazione del grano in Italia.
Mi propongo esportare in Italia in cambio di questa importazione,
doppia quantità come minimo, di ottimo grano per pane, impegnandomi
di vendere questo grano argentino a prezzo sensibilmente inferiore
della quotazione di piazza e ciò nellintento di beneficiare
il nostro Paese, favorendo lintercambio italo-argentino ed
escludendo cosi ogni competenza di esportazione per lItalia.
Il sacrificio che imporrò alla mia società commerciale,
vendendo sottocosto il grano per l'Italia, lo ricaveremo in parte
dal beneficio che ci darà la importazione dall'Italia e ci
sarà già sufficiente compenso morale l'essere utili
alla nostra patria inviando prodotti necessari a condizioni
Toscano concludeva con un evidente invito al ministro di appoggiare
questa operazione che lo avrebbe posto in una situazione leader
nel contesto degli scambi economici tra Italia e Argentina.
Le due anime, quella di Strampelli scienziato e quella di Toscano
affarista, convivevano in strana simbiosi all'interno di questa
operazione.
Strampelli intendeva utilizzare il centro di Olivos come un vero
e proprio istituto sperimentale controllato da un agronomo di rilievo
come Marcello Conti, dal quale Toscano poteva anche trarre dei guadagni,
ma senza superare i rigidi confini che Strampelli poneva da Rieti.
Cosi, quando tal Cappelli propose a Strampelli di importare vagoni
di frumento nella provincia di Santafè, egli lo mise in contatto
con Pacifico Toscano presentandolo come il suo rappresentate in
Argentina , ma, ben lungi dal consentirgli di fare affari ad ogni
costo, comunicò allo stesso Toscano:
Gli ho detto che prima di importare le mie semenze è bene
attendere i risultati delle esperienze che sono istituite colà
per poter con coscienza e scienza scegliere il tipo da esservi utilmente
importato.
Cosa indispensabile per la serietà del nome mio e del nostro
Paese. Altrimenti si potrebbe andare incontro a degli insuccessi
e fare cosi figura da imbroglioni.
Ho anche detto che la quantità di Ardito raccolto in Italia
in questo anno potrà aggirarsi intorno ai 5000 quintali ma
che qui è avidamente ricercato per seme e che gli acquirenti
entusiasti offrono 200 e più lire il quintale come viene
a bocca di trebbia senza essere lavorato e selezionato a seme.
Si prevede che non ne resterà disponibile per esportarne
e pare che il Ministero di Agricoltura voglia applicare il veto
.....per questo tipo. 54
Toscano invece voleva fare affari e farli presto, e che non badasse
troppo alle sottigliezze lo testimonia il modo come pubblicizzava
i frumenti Strampelli in Argentina.
Nell'aprile nel 1924 diffuse migliaia di copie di una circolare
destinata ai produttori argentini nella quale dopo aver ricordato
la figura di Nazareno Strampelli, del quale egli si professava "amigo,
discipulo" ma soprattutto "apoderado general", proponeva
ad essi di prenotare il frumento Ardito per la prossima semina.
Egli comunicava di essere stato direttamente a Rieti, e che, malgrado
le promesse fatte da Strampelli al ministro Le Breton, c'erano difficoltà
ad esportare tale varietà di frumento per l' altissimo utilizzo
che se ne faceva in Italia.
Solo a lui Strampelli aveva concesso una certa quantità di
Ardito che in Italia aveva dato risultati eccezionali, consentendo
nel 1923 una riduzione di importazione di frumento di 12 milioni
di quintali, e producendo quindi un arricchimento di 300 milioni
di lire/oro.
Quindi un frumento davvero miracoloso, che per esser ottenuto occorreva
prenotarlo in tempo vista l'esigua disponibilità.
E in un'altra circolare specificava che il prezzo era di 45 dollari
argentini per ogni confezione da 65 Kg., con l'impegno da parte
dell'acquirente di restituire il sacco con cui era confezionato
onde evitare contraffazioni. ( 55 )
In realtà fino al 1925 in Italia l'Ardito non era coltivato
che su una modesta superficie di 175.000 ettari, e gli straordinari
risultati che Toscano descriveva ai suoi connazionali, dovevano
ancora accadere.
Cosi come non era affatto vero che in Italia l'importazione di frumento
era diminuita di 12 milioni di quintali nel 1923, anzi questa passò
da 26.813.020 nel 1922 a 27.887.420 nel 1923, diminuendo nel 1924
di circa 6 milioni di quintali, ma non grazie all'Ardito che ancora
si coltivava su ristrettissime porzioni di territorio.
Tutto vero quello che diceva Toscano, solo che quello che lui descriveva
come cosa accaduta, doveva ancora accadere, e, come abbiamo visto,
occorrerà aspettare la fine degli anni venti perché
i grani Strampelli venissero massicciamente introdotti nelle campagne
italiane consentendo un pressoché totale annullamento delle
importazioni frumentarie.
Egli stava investendo molto in questo affare, e non ne faceva mistero
a Strampelli:
Avendo io già speso più che 120.000 lire per il Campo
Esperimentale ed essendo deciso a mettere tutta la mia fortuna in
questo affare che io vedo chiaro come la luce del sole ho bisogno
di circondarmi di collaboratori attivi, influenti e che si uniscano
a me per dare la vita che abbisogna un commercio qualsiasi e quindi
questi miei collaboratori debbono guadagnare sulle utilità
che dal mio commercio ritrarrò, volendo che per Lei rimanga
il venticinque per cento sulle utilità nette e rimborsandole
tutte le spese chella incontrerà non solo per lacquisto
delle semenze, ma bensi tutte le spese di posta telegrammi eccetera
chella deve sopportare a riguardo di questo commercio.
A tempo debito farò fare una scrittura legale al rispetto
56
Marcello Conti, del quale Strampelli si fidava, se non altro perché
era uno studioso decisamente accreditato nel mondo accademico argentino,
rappresentava per Toscano un freno, ed egli tendeva a metterlo in
cattiva luce:
Sullamico Conti e mi spiace il dirlo, io non posso contare
affatto. Non solo non ha affatto spirito commerciale ma è
di una negligenza da far cascare le braccia. Non si è mai
interessato di nulla se non che della parte curiositiva che è
lantitesi assoluta della collaborazione, ma tutto ciò
che io lho incaricato di fare non lha fatto e non si
è dato il pensiero di farlo dal momento che io ho cercato
di innestargli il mio entusiasmo facendogli comprendere che chi
con me lavora guadagna. 57
La pagina argentina di Strampelli resta comunque ancora con delle
ombre.
Di certo Toscano importò considerevoli quantità di
frumento con confezioni direttamente preparate a Rieti (58), tanto
che nell'agosto 1923 egli chiese la disponibilità a Strampelli
per complessivi 5000 quintali dei frumenti Carlotta, Ardito, Apulia,
Cervaro, Potenziani e Riccio, (59) ed egli stesso nel luglio dello
stesso anno comunicò di avere completamente esaurito i 300
sacchi di Ardito, cosi come del Potenziani per il quale chiedeva
l' imbarco immediato di un'altra fornitura. (60)
Toscano nominava subagenti in giro per l'Argentina, diffondeva attraverso
pubblicazioni i frumenti Strampelli, e procurava anche altre ordinazioni
dalla Francia,come quella per Luis Gaye a Lannemezan. (61 )
Nel frattempo egli aveva coinvolto nell'operazione l'ing. Bonino
che non solo aveva accompagnato Strampelli nel suo giro per l' interno
dell'Argentina, ma era stato incaricato dalla compagnia ferroviaria
di effettuare un lungo giro di propaganda per diffondere i frumento
Strampelli.
Egli poi metteva in piedi iniziative promozionali sia sul piano
giornalistico, avvalendosi per altro del suo ruolo di azionista
della Nacion, uno dei principali giornali argentini, sia con azioni
singolari come quella, suggeritagli per altro da Bonino, di diffondere
campioni gratuiti di frumenti Strampelli agli agricoltori utilizzando
la compagnia ferroviaria argentina. (62)
Come sempre declamava il suo entusiasmo per questa impresa, ma i
rapporti con Strampelli si interruppero qui.
Nel 1924 Strampelli ricevette a Rieti la visita del Ministro dell'agricoltura
argentino Tommaso Le Breton, (63) ma qualche mese dopo venne totalmente
assorbito dalla battaglia del grano essendo stato chiamato da Mussolini
a far parte del Comitato permanente del grano, e suoi frumenti andarono
progressivamente ad acquisire un pressoché totale monopolio
nella granicoltura italiana.
Difficile pensare che essi potessero anche essere esportati, tanto
che lo stesso Strampelli aveva comunicato già nel 1924 a
Toscano che il suo grano, soprattutto l'Ardito, era "
avidamente ricercato per seme, e che gli acquirenti entusiasti offrono
200 e più lire il quintale come viene a bocca di trebbia
senza essere lavorato e selezionato a seme. Si prevede che non ne
resterà disponibile per esportarne e pare che il Ministero
di Agricoltura voglia applicare il veto ....per questo tipo."
(64)
D' altra parte una ipotetica politica import-export adombrata come
ipotesi da Strampelli, e sulla quale aveva fortemente investito
Pacifico Toscano, mal si addiceva alla strategia autarchica di Mussolini
che aveva puntato ad annullare le importazioni granarie fidandosi
ciecamente dei frumenti Strampelli.
Ma c'è un altro elemento che potrebbe spiegare l'interruzione
dei rapporti tra Strampelli e Toscano nel 1924, e ancora una volta
è Rieti ad agire verso Strampelli con una ossessionante forma
di controllo e sfiducia.
Cosi come accadde quando Strampelli iniziò a lavorare alle
sue ibridazioni anziché alla valorizzazione del Rieti originario,
cosi come quando egli in tutto segreto pensò e progetto la
nascita dell'istituto nazionale di genetica per la cerealicoltura
a Roma, cosi quello che Strampelli stava facendo in Argentina deve
aver insospettito l'ambiente reatino e suscitato quelle reazioni
da sempre temute da Nazareno Strampelli.
Non abbiamo riscontrato elementi documentari precisi in questo senso,
ma è molto indicativa l'ultima delle lettere che Toscano
scrisse a Strampelli e nella quale tra l'altro dice:
....ben sorpreso di apprendere le accennate comarate ....di quei
Signori Reatini, che dimostrano non solo una crassa ignoranza per
le sue eccelse qualità di uomo e scienziato, ma bensì
un cretina ingratitudine per tutto quello che lei ha fatto e sta
facendo per Rieti, onorandola nella maniera che pochi uomini sanno
fare. Toccare poi la sua persona come trafficante....è proprio
un delitto ma come un raglio di un asino, o di asini non giunge
al cielo, lasci ragliare finchè vogliono certo, come devessere
che nessuno può dare ascolto a simili canagliate. L'amico
Conti con me ne ha riso perché è perfino indecoroso
che lei raccolga certa immondizia che non potrà mai toccarle
la suola delle scarpe 65
Questa fu di fatto lultima lettera di Toscano a Strampelli,
e l'ultimo atto di un capitolo che, come abbiamo detto all'inizio,
Nazareno Strampelli non ha mai voluto ricordare.
A ciò può aggiungersi che lo spirito imprenditoriale
alquanto spregiudicato di Pacifico Toscano deve aver ulteriormente
intimorito Strampelli fino al punto da prenderne le distanze.
Tale ipotesi è ulteriormente suffragata da una lettera che
Strampelli ricevette nel maggio 1924 dall'ing. Parcel, della Dirección
general de Enseñanza agricola del Ministero de Agricoltura
de la Nación, il quale gli riferì i risultati del
frumento Apulia, e senza mezzi termini gli fece intendere che sarebbe
stata più opportuna una diffusione dei frumenti tramite lapparato
ministeriale argentino per evitare situazioni poco chiare e, con
delicatezza, ma in modo inequivocabile, fece riferimento a Pacifico
Toscano che tra laltro magnificava la qualità dei frumenti
che vendeva ovunque, i quali poi deludevano nell'applicazione pratica,
e questo era quanto di più preoccupava Strampelli.
Secondo l'ing. Parcel in alcune zone della pampa argentina l'Ardito
non era affatto indicato, e molto meglio di esso si comportava l'Apulia.
(66)
E' comunque certo che in altre zone l'Ardito andava benissimo, come
testimonia una relazione di G.Bachrouse sui frumenti Strampelli
da lui coltivati nella provincia di Buenos Aires:
Su mejor trigo es indiscutiblemente el Ardito, que si bien fracaso
en el norte en tre puntos, en rinde, y tambien aspecto de grano,
en el Oeste Centro rendia mas qualquier otro, y grano bastante bueno
Un'altra testimonianza della perdita di credibilità di Toscano,
è una corrispondenza tra Pagella Ilnos-Junin, un ricco proprietario
di Buenos Aires, che chiese a Strampelli di fornirgli direttamente
i suoi frumenti, e in questo lo consigliò il dott. Girola,
direttore del museo agricolo di Buenos Aires che più volte
Toscano aveva cercato, evidentemente senza successo, di coinvolgere
(68), e nello stesso modo si comportò il direttore della
Bolsa de Cereales-Buenos Aires che relazionò direttamente
a Strampelli sui risultati delle coltivazioni del Carlotta, e gli
chiese un parere circa le possibilità di diffonderlo nella
zona della Pampa. (69)
Insomma Toscano uscì dallorizzonte di Nazareno Strampelli,
ed egli chiuse la sua pagina in Argentina per dedicarsi totalmente
alla battaglia del grano che rappresentò la grande applicazione
pratica dei suoi frumenti creati a Campomoro.
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