Gli impianti per la molitura e la panificazione
Strampelli non era preoccupato soltanto di creare le migliori condizioni
perché i suoi grani seguissero un adeguato ciclo biologico.
Egli dovette spingersi anche oltre, aldilà della produttività
delle sue sementi per dimostrarne le qualità merceologiche.
Era un problema che egli si pose fin dallinizio, tanto che
fin dal 1904, tra gli acquisti iniziali dellallora Cattedra
ambulante di Rieti figura un molinetto a mano, e lanno successivo
un altro molino a macina e un forno per la panificazione, oltre
a diversi strumenti per lo studio delle farine.
Successivamente venne acquistato un molino a motore a cilindri (1911),
e un altro a palmenti nel 1914 per finire nel 1925, quando il laboratorio
tecnologico reatino si accrebbe di un molino a motore a cilindri
con buratto, un forno elettrico, e una impastatrice automatica.
In effetti non appena vennero presentate le sue varietà elette,
si avviò un processo denigratorio dei prodotti ottenuti,
soprattutto sul frumento Ardito e su tutti i grani precoci.
Le perplessità sembravano trovare un evidente riscontro dall'aspetto
stesso dalla cariosside, più piccola e con una colorazione
che apparve innaturale rispetto a quella dei tradizionali Gentilrosso,
Rieti originario, Calogna ecc.
Lo stesso Strampelli rilevò come i suoi grani furono oggetto
di uningiusta quanto interessata campagna denigratrice,
che li accusava di essere poco adatti alla panificazione, nei confronti
di altri grani nazionali e specialmente dei grani importati dallestero
Il Ministero dellagricoltura, preoccupato per le voci che
giravano con sempre maggiore insistenza, anche in relazione al fatto
che i grani Strampelli andavano progressivamente a sostituire le
varietà tradizionali, fece eseguire numerosi controlli e
analisi i cui risultati, che smentivano di fatto quando si andava
sostenendo, vennero pubblicati nel 1930.
Per sfatare ulteriormente le ipotesi della negatività dei
suoi grani dal punto di vista merceologico, Strampelli ritenne opportuno
che il ciclo sperimentale dellIstituto nazionale di genetica
di Roma , includesse un settore industriale di trasformazione delle
farine in pane e pasta, delle quali venivano poi studiate le caratteristiche
alimentari.
Venne cosi realizzato un impianto di molitura, un pastificio e un
laboratorio di panificazione, nonché un museo del pane nel
quale furono raccolte forme e varietà provenienti da tutto
il mondo.
Tutti i grani Strampelli dimostrarono di avere delle caratteristiche
merceologiche del tutto simili a quelle dei grani tradizionali,
soprattutto del Manitoba n.2, frumento di importazione considerato
in assoluto il più pregiato per la panificazione.
I dati relativi alla percentuale di glutine tra le farine del Manitoba
n.2 e lArdito risultarono molto simili, 46,85 il primo contro
44,22 il secondo, e lo stesso discorso vale per lazoto della
farina integrale,2,20 contro 2,19, e le sostanze azotate 13,75 contro
13,70.
Insomma i grani precoci come lArdito il Mentana e il Villa
Glori, creati da Strampelli, reggevano pienamente il confronto con
il più autorevole frumento di importazione, ed erano quindi
adatti a sostituirlo nelle produzioni alimentari.
Una ulteriore conferma a quanto sosteneva Strampelli arrivò
nel 1924 da una ricerca del D' Ippolito che sfatò completamente
tali supposizioni che avevano attecchito tra non pochi produttori,
esaminando non solo la quantità, ma la qualità del
glutine presente nelle diverse specie di farine.
L'indagine dimostrò come molti grani Strampelli erano adattissimi
per la panificazione, come il Carlotta e l'Apulia, mentre altri
risultarono particolarmente idonei per la pastificazione come l'Ardito
riprodotto e il Dauno, ne più e ne meno degli altri frumenti
tradizionali, o di quelli ottenuti per selezione dal Todaro.
Anzi, come dimostra la tabella seguente, numerosi frumenti di razza
eletta, avevano ampiamente superato le qualità alimentari
dei frumenti tradizionali come il Rieti originario, e veniva introdotta
una differenziazione tra le qualità dei frumenti che potevano
essere ottimi per la pastificazione ma poco adatti alla panificazione
e viceversa.
Il D'Ippolito, partendo dall'assunto, ampiamente consolidato, che
la principale caratteristica che deve possedere il glutine per una
buona panificazione è il suo rigonfiamento al calore, condusse
le sue analisi non utilizzando il vecchio aleurometro del Boland,
ritenendolo ormai superato soprattutto a causa della scarsa attendibilità
dei dati che forniva, ma uno specifico glutinometro che egli stesso
aveva creato.
Al bagno d'olio dell'aleurometro del Boland, questo strumento aveva
sostituito aria calda, cosa che consentiva una più esatta
misurazione della rigonfiabilità del glutine.
Le polemiche e le perplessità sullimpiego dei nuovi
frumenti sfumarono progressivamente,e lasciarono come eredità
positiva il fatto che Strampelli potette completare il suo apparato
di strutture con lanello mancate del controllo sui risultati
dei suoi grani nella fabbricazione del pane e delle paste alimentari.
Qualita’ alimentari dei grani strampelli in base
all’indagine del d’ippolito
VARIETA' |
Glutine Umido % |
Glutine Secco % |
Tenacita' Cm. |
Dilatabilita' A 120 G. |
Qualita' |
Gentil rosso originario |
24,80 |
8,90 |
25-30 |
Volumi 6,50 |
BUONO PER PANE |
Semiaristato 48 |
24,30 |
8,30 |
35-45 |
Volumi 4,25 |
MEDIOCRE PER PANE |
Inallettabile (Todaro) |
27,20 |
9,08 |
45-50 |
Volumi 5,75 |
MEDIOCRE PER PANE |
Carosella (Todaro) |
27,30 |
9,14 |
25-30 |
Volumi 8,50 |
OTTIMO PER PANE |
Rieti originario |
27,38 |
8,28 |
45-50 |
Volumi 5,00 |
MEDIOCRE PER PANE PASTA |
Rieti 745 (Strampelli) |
27,80 |
9,42 |
35-40 |
Volumi 6,50 |
BUONO PER PANE |
Carlotta Strampelli |
32,80 |
10,22 |
75-80 |
Volumi 3,75 |
BUONO PER PANE |
Apulia Strampelli |
32,54 |
10,36 |
38-40 |
Volumi 6,50 |
BUONO PER PANE |
Ardito riprodotto |
32,90 |
11,20 |
90-95 |
Volumi 9.00 |
OTTIMO PER PASTE DISCRETO PER PANE |
Dauno Strampelli |
45,70 |
15,78 |
105-110 |
Volumi 5,50 |
OTTIMO PER PASTE |
Manitoba originario |
34,94 |
12,18 |
25-30 |
Volumi 6,50 |
BUONO PER PANE |
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