L'ASSEDIO
DI SERCOGNANI NEL 1831 |
Dal
1821 in poi i cospiratori, in particolare gli affiliati alla
Carboneria, continuano ad operare, nonostante l’inasprimento dei
controlli e la repressione poliziesca determinati dall’Editto
contro le società segrete del card. Della Somaglia, del 1826, le
cui norme sono ribadite in maniera più intransigente da quello del
card. Albani, segretario di Stato di Pio VIII, del 15 giugno 1829.
La scintilla dei moti del 1831 scoppia a Modena, Ducato retto da
Francesco IV d’Este, per opera di Ciro Menotti, ma ben presto
anche le città emiliano-romagnole dello Stato Pontificio si
sollevano: i moti dilagano
a Bologna e nelle Legazioni nel febbraio del 1831. Da questi,
infatti, scaturisce il governo provvisorio delle Province Unite a
Bologna e, via, via, insorgono anche Perugia e Ancona.
In breve si mettono in subbuglio tutte le province
centro-settentrionali dello Stato Pontificio ed il 4 marzo, dopo
aver emanato anche uno Statuto, si forma un governo con Giovanni
Vicini presidente, per la difesa del quale si costituisce un
esercito al comando del generale Giuseppe Sercognani. L’esercito
della cosiddetta Vanguardia trova larga presa nelle Romagne e in
Umbria, e dopo aver
raggiunto Terni, dove stabilisce il quartier generale, si arresta,
in pratica, alle porte di Rieti.
A Porta d’Arce, asserragliata e protetta dai soldati pontifici
appostati sugli spalti, risulta abbastanza semplice avere la meglio
sui rivoluzionari che si erano appostati, quasi allo scoperto, alle
pendici del Colle dei Cappuccini. A Rieti, quindi, il mancato
appoggio della popolazione e la forte resistenza delle truppe
pontificie, oltre alla poca conoscenza dei luoghi, impedisce a
Sercognani di giungere a Roma.
Il generale, forse troppo sicuro di sé e convinto di ricevere
presto rinforzi dai generali Armandi e Busi, spedisce un ultimatum
al colonnello Bentivoglio, intimando la resa., ma il comandante
delle truppe pontificie non accetta, confidando, in ogni caso,
nell’aiuto austriaco La città, da sempre papalina, resta fedele
al pontefice, e ciò, probabilmente gli valse il ripristino della
Delegazione stessa e della sua dignità di capoluogo, perduta nel
1824 con il riassetto amministrativo di Leone XII.
Il seme delle idee liberali e unitarie dà, comunque, i suoi frutti:
qualche mese dopo si trovano a Rieti coccarde e bandiere tricolori,
si intensificano le riunioni “sediziose”, la diffusione di
libelli satirici e le attività di cospirazione che preparano il
terreno a nuovi sconvolgimenti politici |
1831 marzo 7, Quartier Generale
di Ponte di Terria
ULTIMATUM DI SERCOGNANI.
Copia
del proclama del Gen. di Brigata Giuseppe Sercognani, Comandante
della Vanguardia, al Tenente Colonnello Bentivoglio, comandante
delle truppe pontificie di Rieti. Il comandante Sercognani intima la
resa, affermando di trovarsi con la sua truppa di tremila uomini
sotto le mura della città. Chiede anche di non assumere un
atteggiamento irragionevole ed
ostile per evitare una carneficina in quanto “…Il governo
temporale dei Preti è finito per sempre”. Il generale afferma
anche che i volontari romagnoli al suo seguito non chiedono che di
combattere, per cui lancia un ultimatum, concedendo mezz’ora di
tempo per la resa. Il generale si dice sicuro dell’arrivo dei
rinforzi dei generali Busi ed Armandi, mentre sostiene che i
pontifici non possono sperare in nessun aiuto straniero. In realtà
le forze austriache si sono già mobilitate e sono già prossime al
confine dello Stato Pontificio.
ASRi, Archivio privato Solidati
Tiburzi, b. 7, fasc.2.
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1831
STAMPA COMMEMORATIVA.
La
stampa illustra la difesa di Porta D’Arce nella battaglia dell’8
marzo 1831 contro le truppe del gen. Sercognani, che aveva occupato
e fatto insorgere Perugia e Terni. In seguito a questi fatti la città
di Rieti fu considerata fedelissima al pontefice e la sua provincia
elevata nuovamente al rango di Delegazione.
Incisione
in rame.
mm.
650x460
ASRi, Raccolta cartografica,
Album 2, n. 75.
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1834 aprile 15, Contigliano
RICHIESTA RIMBORSO SPESE.
Nota
delle somministrazioni “coattivamente fatte” dal Comune di
Contigliano alle truppe romagnole rivoluzionarie acquartierate al
Casino di Terria, lontano circa due miglia dal comune, “ove il così
detto”gen. Sercognani costituì il suo quartier generale. Si
tratta dell’elenco di viveri e vettovaglie forniti alla truppa nei
giorni 7 e 8 marzo 1831.
ASRi, Archivio Privato Solidati
Tiburzi, b. 7, fasc. 2
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1831
marzo 7, Roma
NOTIFICAZIONE
DEL SEGRETARIO DI STATO.
Notificazione
del Card. Tommaso Bernetti con la quale si annunzia l’ingresso di
tre grandi colonne dell’esercito imperiale austriaco al confine
dello Stato Pontificio per soccorrere lo Stato stesso.
ASRi, Fondo Editti e bandi, n.
756
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1831 marzo10, Contigliano
RICHIESTA DEL COLONNELLO
MONTESI AL COMUNE DI CONTIGLIANO.
Il
comandante della Brigata della Vanguardia chiede alla magistratura
di Contigliano di
fornire alla sua truppa venti bestie da soma, otto delle quali
disponibili “all’istante”, molto probabilmente per organizzare
la ritirata.
ASRi, Archivio privato Solidati
Tiburzi, b. 7, fasc. 2
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